L’idea di registrare il mondo intorno a noi usando l’effetto della luce e la messa in luce in merito all’osservazione istantanea ha preso forma usando studi risalenti all’antica Grecia accademica di Platone e Aristotele. La concettualizzazione del divenire sotto forma di immagine, di un’idea mnemonica prende vita con camere ottiche e concetti geometrici ai primi dell’800. Arrivarono poi la riproduzione del colore e l’uso dei dispositivi digitali da accostare alle arti visuali presenti nelle scuole.
Il principio della fotografia
Fotografia vuol dire “scrittura di luce” e deriva da due parole greche unite: phôs e graphè.
La fotografia deriva infatti dalla luce e nasce dal principio della fisica noto come diffrazione che equivale anche alla sua peculiarità.
La macchina fotografica, composta da obiettivo stenopeico e camera oscura, racchiude i principi della fisica uniti in questa tecnologia. La prima camera oscura è antecedente alle soluzioni chimiche che fissarono poi la figura ottica che essa era in grado di proiettare e l’idea di usarla in ambito fotografico fu del francese Joseph Niépce; il suo gesto gli guadagnò il titolo di inventore della macchina fotografica sebbene fosse stato Thomas Wedgwood a fare realmente i primi tentativi.
Niépce studiò la sensibilità del cloruro d’argento alla luce finchè riuscì a formulare la prima fotografia su foglio di carta sensibilizzato, nel 1816. La prima vera immagine, che lui chiamò eliografia, la ottenne solamente dieci anni dopo, nel 1826, usando una lente biconvessa con diaframma e un sistema di messa a fuoco elementare e usando la camera oscura.
I fotografi che hanno fatto la storia
Alcuni fotografi si sono contraddistinti per il loro stile, coraggio e creatività che li hanno resi indimenticabili; personaggi che con i loro lavori hanno avuto un impatto notevole sulla società. Solo alcuni di essi sono:
Henri Cartier-Bresson ci ha lasciato nel 2004 e fu pioniere del foto-giornalismo e divenne noto come “l’Occhio del Secolo”; fu lui a immortalare Gandhi, Martin Luther King, Chanel, Stravinsky, Nixon, Matisse e Marilyn Monroe.
Sebastiao Salgado divenne un grande della fotografia per caso, durante un viaggio che fece come missionario in Africa e divenne uno dei primi a sollevare problematiche sociali come i diritti dei lavoratori.
Robert Capa è stato il più grande fotografo di guerra; testimoniò con le sue foto quella spagnola, la sino giapponese, il II conflitto mondiale, quella arabo-palestinese e la I guerra indocinese. La foto più famosa di tutti i tempi è sua ed è “Il soldato con la camicia bianca colpito a morte”.
Steve McCurry è il fotoreporter diventato famoso per lo scatto “La ragazza afgana” e cambiò spiritualmente dopo il viaggio in India, imparando ad aspettare per cogliere lo scatto con l’anima delle persone.
Oliviero Toscani è tra i contestati, divenendo noto per gli spot pubblicitari forti, divenne noto lavorando per la Benetton e ruppe il rapporto lavorativo a causa della pubblicità “I condannati a morte in Usa”.
Conclusioni
Dalla prima digitale nel 1975 sono cambiate molte cose, oggi si dà poco spazio all’importanza del momento catturato nella foto, anche per via del fatto di poter scattare ogni volta che ne abbiamo voglia.
Per approfondire l’argomento vedi: