Distacco della retina: cosa fare e cosa non fare

Cosa deve fare e cosa non deve fare il paziente convalescente

La medicina ha fatto passi da gigante e oggi il distacco della retina non è più un problema insormontabile come una volta. Il paziente convalescente deve però fare molta attenzione durante il periodo post-operatorio e deve ascoltare le indicazioni del proprio medico. Un periodo di convalescenza cosi come da manuale può davvero fare la differenza e portare il paziente ad una guarigione eccellente e alla piena funzionalità della retina.

Quando può avvenire il distacco della retina?

La retina è un fine strato di tessuto nervoso su cui cadono i raggi luminosi. La retina è un tessuto nervoso, si trova nell’occhio, dietro al bulbo oculare. Il distacco avviene quando si stacca dal bulbo. L’intervento, come dicevamo prima, è diventato oggi molto semplice da affrontare e da superare, si effettua in day hospital e solo in rari casi il paziente deve restare in ospedale più di un giorno. La convalescenza è molto importante e il periodo, purtroppo, è molto lungo.

Cos’è la vitrectomia

Questo intervento a carico dell’occhio e il risultato di anni e anni di studio, in pratica durante l’intervento si rimuove la parte gelatinosa danneggiata e si sostituisce con una nuova. In questo caso durante la convalescenza il paziente dovrà restare per alcuni giorni in una posizione appositamente studiata per il recupero post-operatorio. Questa posizione permette all’aria e al gas presenti in questa zona dell’occhio di restare per molto più tempo rispetto alla posizione utilizzata in precedenza. La convalescenza è di circa una settimana e il paziente recupera la vista giorno dopo giorno e tornerà, se l’operazione è andata a buon fine, come prima.

Durante questo periodo il paziente verrà bendato e dovrà seguire anche una cura farmacologica per evitare infezioni, dolore così da rischiare di rendere inefficiente l’intervento. Il riposo assoluto è di circa un mese e si può protrarre fino a sei settimane. Bisogna evitare assolutamente sforzi e attività fisiche impegnative e stressanti per almeno due mesi.