Come effettuare la defiscalizzazione del registratore di cassa

Grazie al registratore di cassa, tutte quelle attività che non sono tenute ad emettere fattura possono documentare i corrispettivi incassati. Ma cosa succede se poi quell’attività chiude? È sufficiente riporre il registratore e non utilizzarlo più? Assolutamente no: il registratore di cassa deve essere defiscalizzato e, non farlo, può comportare una multa molto salata.

Vediamo dunque insieme qual è il procedimento da seguire per la defiscalizzazione del registratore di cassa.

Defiscalizzazione del registratore di cassa, cosa significa

La defiscalizzazione del registratore di cassa altro non è che la sua disattivazione.

Quando il cliente paga il suo acquisto, il commerciante lo “batte” sul registratore di cassa che – a sua volta – emette uno scontrino: questo è a tutti gli effetti una ricevuta, riportante diversi dati (la data d’acquisto, l’importo, il codice del registratore di cassa, il numero progressivo di stampa, la ragione sociale e i dati dell’impresa che ha ricevuto l’acquisto).

Quando l’attività chiude, è necessario procedere con la defiscalizzazione del registratore di cassa presso un laboratorio autorizzato dall’Agenzia delle Entrate. Un’operazione, questa, che deve essere eseguita anche in caso di vendita del registratore, di cessione d’uso (magari per l’acquisto di un nuovo modello) o di cessione dell’attività a soggetti terzi.

Defiscalizzazione del registratore di cassa, come funziona

Rivolgendosi ad un laboratorio autorizzato per la defiscalizzazione del registratore di cassa, questo invierà all’Agenzia delle Entrate per via telematica un riepilogo dei dati dell’apparecchio insieme ai dati del suo proprietario. A quel punto, il registratore di cassa non sarà più idoneo all’emissione di scontrini ma dovrà essere conservato per 10 anni. In caso di rottamazione, è necessario consegnare alla ditta incaricata il libretto fiscale e il documento di trasporto con marca, modello e matricola.

Defiscalizzare un registratore di cassa costa poche decine di euro. Ma, non eseguire tale operazione, espone a sanzioni che possono raggiungere i 1.032 euro.