Riuscire a distinguere l’adiposità localizzata dalla e PEFS (panniculopatia edemato-fibro sclerotica), volgarmente conosciuta come cellulite non è sempre semplice. Anche se molto diversi tra loro, infatti, questi inestetismi si localizzano nelle stesse zone del corpo e, ad una prima analisi, possono sembrare piuttosto simili. La prima cosa da fare prima di cominciare ad affrontare questi disturbi è dunque conoscerli, in modo da individuare le strategie più efficaci per trattarli. Spesso è necessario seguire semplici linee guida in grado di attenuare il problema e renderlo fin da subito meno visibile, come seguire un’alimentazione corretta, fare attività fisica in maniera costante e usare prodotti cosmetici efficaci e specifici, formulati proprio per trattare e contrastare questo tipo di problematica. Tra i prodotti maggiormente consigliati ed utilizzati dalle donne con tale genere di inestetismo ricordiamo somatoline crema, un prodotto ad azione anticellulite e liporiducente.
Cos’è l’adiposità localizzata
Come si comprendere facilmente, l’adiposità localizzata è un accumulo di tessuto adiposo, composto prevalentemente da adipociti, il quale si concentra in alcuni punti dell’organismo, causando una sproporzione nel fisico. Nello specifico l’adiposità è dovuta semplicemente dall’aumento di volume degli adipociti, le cellule che contengono gli acidi grassi nel nostro corpo. L’aumento di dimensione di queste cellule può interessare solamente delle zone specifiche del corpo, come addome, fianchi o le braccia. In questo caso viene definita come adiposità localizzata o grasso localizzato. Se invece questo aumento di dimensioni degli adipociti avviene in tutto il corpo e non in zone specifiche, possiamo parlare di un vero e proprio aumento di peso.
Un altro dettaglio da conoscere in merito all’adiposità localizzata per contrastarla in maniera molto più efficiente è la differenza sostanziale che la distingue dalla cellulite. Ancora oggi, infatti, molte donne tendono ad associare i due concetti, i quali presentano però importanti differenze.
L’adiposità localizzata è un fenomeno dovuto, infatti, all’eccesso di concentrazione di lipidi in uno specifico punto. Di conseguenza, in base alla definizione, non c’è nessuna associazione tra la formazione di pelle a buccia d’arancia e adiposità localizzata.
Cos’è la cellulite
La cellulite è un inestetismo cutaneo provocato da numerosi e differenti processi che interessano non solo il tessuto adiposo (grasso), ma anche il sistema circolatorio (microcircolo) e la pelle in superficie. Nella maggior parte dei casi è un inestetismo prevalentemente femminile che interessa gli arti inferiori (fianchi, glutei, cosce e ginocchia), ma anche l’addome e, in rari casi, gli arti superiori. Indicata in ambito specialistico come pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica, consiste in un’alterazione delle strutture del tessuto connettivo che conferisce alla pelle un aspetto spugnoso e fossette irregolari (la cosiddetta pelle a buccia d’arancia) con rigonfiamenti più o meno evidenti, e può comportare una vera e propria patologia del tessuto sottocutaneo e del microcircolo.
Quasi la totalità delle donne conosce da vicino questo fastidioso inestetismo che si presenta molto spesso già in giovane età. La cellulite infatti se non viene trattata nel modo corretto tende a degenerare. Esistono infatti quattro diversi stadi di questa antiestetico inestetismo:
- 1° stadio: Iniziano ad accumularsi i liquidi e compare la pelle a buccia d’arancia, visibile però solamente stringendo la pelle tra le mani.
- 2° stadio: Rallenta la circolazione e si forma l’edema, cioè un accumulo di liquidi che non viene drenato e si vede anche premendo un dito sulla parte interessata. Esteticamente compare la “pelle a buccia d’arancio”, con le tipiche “fossette” che caratterizzano la cellulite.
- 3° stadio: Il tessuto connettivo aumenta, si indurisce il tessuto adiposo e la cute perde elasticità. Questo stadio è caratterizzato dall’aspetto della cute a buccia d’arancia, visibile anche senza pinzare la pelle tra le dita o tra le mani.
- 4° stadio: La pelle a buccia d’arancio è sempre più evidente, il tessuto diventa duro, privo di acqua, e nascono noduli di grandi dimensioni, mentre la superficie cutanea è dolente e fredda.
I trattamenti più efficaci
Sono diversi i trattamenti che si possono effettuare per contrastare questo genere di anestetismo. Sicuramente, prima di cominciare un qualsiasi percorso, la prima fase deve essere quella della detossinazione. Infatti per poter ottenere il miglior risultato dai trattamenti dimagranti, snellenti o anticellulite è necessario prima smaltire i liquidi in eccesso, all’interno dei quali vengono trattenute le sostanze di scarto o tossine prodotte dal nostro corpo. Inoltre è importante seguire poche, ma buone abitudini, tra cui quella di bere due litri di acqua al giorno alternando anche l’assunzione di infusi e tisane in grado di favorire il drenaggio delle tossine. Sarebbe opportuno optare per una soluzione ulteriore e cioè il linfodrenaggio, una tecnica di massaggio che favorisce, allo stesso tempo, l’eliminazione dei liquidi interstiziali e linfatici. Tra le buone abitudini da acquisire c’è anche quella di camminare a passo veloce, almeno quaranta minuti ogni giorno, per riattivare la circolazione, oltre che seguire una dieta ricca di alimenti sani come frutta e verdura, preferendo la consumazione di cibi freschi o cotti al vapore piuttosto che fritti o confezionati.