I benefici fiscali per sanificare il tuo studio dentistico

Le procedure per sanificare uno studio dentistico sono sempre state, anche in condizioni normali, estremamente rigide da rispettare. Allo stato attuale, alla luce della pandemia in corso, si è pensato di inserire dei protocolli ad hoc che le istituzioni sanitarie dovranno seguire a menadito.

Da qui, nasce il credito di imposta per la sanificazione; si tratta di un beneficio prezioso di cui i dentisti potranno disporre per procedere, senza rischi, nell’adempimento della propria attività odontoiatrica. La normativa in questione mira ad ammansire le difficoltà naturali, tipiche di questa parentesi storica difficile da vivere e sopportare.

A fronte di questa realtà, la circolare emanata dal Ministero della Salute ha divulgato alcune nuove indicazioni e chiarimenti per quanto concerne le specificità relative alla pulizia degli ambienti sanitari. Scopriamo quali sono le condizioni per poterne usufruire e in cosa consiste, nei fatti, la normativa vigente.

 In cosa consiste la normativa sul credito di imposta

Secondo la normativa sul credito di imposta, si favoriscono misure atte sia a contenere che a contrastare i contagi da Covid-19; per mantenere questo proposito, viene messo a disposizione un credito d’imposta che copre il 60% delle spese sostenute nell’anno 2020, per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti adoperati per lo svolgimento dell’attività professionale, inclusi anche i tradizionali dispositivi di protezione e quelli garanti del mantenimento dello stato di salute di professionisti e utenza. Il credito d’imposta spetta fino ad un massimo di 60.000 euro per ogni beneficiario che può goderne, per un totale di 200 milioni di euro per l’anno 2020.

Per quanto riguarda la sanificazione dei locali, dovranno essere sanificate minimo una volta al giorno e in tempi brevi, soprattutto nel caso in cui si avesse a che fare con procedure che possano inneggiare inconsapevolmente alla diffusione del virus (tecniche come l’aerosol). Si suggerisce di fare appello ad una maggiore osservanza se le superfici dell’ambiente dovessero entrare in contatto con i pazienti in maniera più frequente.

Inoltre, nel rispetto sempre di una sanificazione ottimale, l’uso di attrezzature monouso è la scelta migliore a cui propendere. Per quanto riguarda, invece, le attrezzature da riutilizzare, si dovrà procedere decontaminandole tramite l’utilizzo di disinfettante apposito che sia a base di cloro.

Nel frattempo, il personale che si occupa della sanificazione dovrà essere preparato a sufficienza per portare a termine il proprio lavoro – dotandosi dei DPI previsti – e dovrà seguire tutte le misure enunciate per la vestizione e la svestizione nell’assistenza dei pazienti.

Questi ultimi, intanto, dovranno ovviamente indossare sempre una mascherina adeguata in corrispondenza alle proprie condizioni cliniche soggettive, per tutto il periodo necessario a completare la sanificazione dell’ambiente in questione.

In quali casi ci si può appellare al credito di imposta per sanificare lo studio dentistico

Ma in quali casi, effettivamente, le spese perpetrate sono ammissibili al credito di imposta? Secondo quanto segue, si annoverano:

  • Quelle mirate alla sanificazione degli ambienti in cui si esercita la professione, e degli strumenti necessari usati all’interno dello stesso ambito;
  • Quelle relative all’acquisto di dispositivi di protezione, come mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi necessari, finanche le tute di protezione con i relativi calzari, purché siano appunto conformi ai requisiti di sicurezza richiesti dalla normativa europea diffusa;
  • L’acquisto di detersivi, detergenti e disinfettanti;
  • Le spese affrontate per acquistare dispositivi di sicurezza di varia tipologia, inclusi termometri o vaschette igienizzanti e il costo di installazione, sempre e solo conformi ai requisiti di sicurezza richiesti dalla normativa europea diffusa;
  • I costi che coprono l’acquisto di dispositivi specifici che garantiscono la distanza tra le persone, come barriere e pannelli protettivi. Anche in questo caso, sono comprese le eventuali spese di installazione.

Naturalmente, per essere tutelati completamente da eventuali richieste danni afferenti a un presunto contagio avvenuto nel proprio studio dentistico, è opportuno verificare di aver rinnovato la propria assicurazione professionale. Per chi non avesse stipulato una polizza, qui si trovano diverse alternative.