Cosa è e come funziona il bando Resto al Sud 2020

Per lo Stato italiano, il tema dello sviluppo economico del Mezzogiorno, da sempre un’area che ha sempre fatto fatica a ingranare dal punto di vista economico, è prioritario. Per questo son state ideate iniziative e bonus per incentivare gli investimenti al sud come il bando Resto al Sud 2020, che mira ad incentivare i giovani che vogliono aprire delle attività imprenditoriali restando al Sud Italia, sfidando l’immobilismo economico e la crisi ed investendo nel loro territorio di origine.

Il bando Resto al Sud 2020 è un finanziamento (parzialmente a fondo perduto) ideato per aiutare i giovani che vogliono cominciare un’attività imprenditoriale in una Regione del Sud Italia.

La legge bilancio 2020 ha introdotto delle interessanti modifiche al bando Resto al Sud 2020, per esempio ha permesso di partecipare anche ai professionisti ed alla fascia di età fra 35 e i 45 anni.

Ma cosa è il bando Resto al Sud 2020, come funziona, come si partecipa?

Questo incentivo, come abbiamo avuto modo di introdurre, è pensato per aiutare la nascita di attività imprenditoriali nuove avviate da persone sotto i 46 anni e al Sud Italia. 

Il bando Resto al Sud 2020 in sostanza è un finanziamento, che in parte è a fondo perduto, che mira ad aiutare chi vuole aprire un’attività imprenditoriale al Sud con un finanziamento di massimo 50mila euro a persona. Il finanziamento è a copertura del 100% delle spese, e per il 35% è erogato a fondo perduto, per il 65% invece è un normale finanziamento bancario agevolato. La parte del finanziamento bancario va restituita entro 8 anni. Vediamo ora quali sono i requisiti per poter accedere al bando, che tipo di attività sono incluse nel finanziamento, come si fa domanda.

Requisiti per il bando Resto al Sud 2020

Le richieste per l’accesso al bando Resto al Sud 2020 possono essere presentate da persone di età compresa fra i 18 ed i 45 anni (non più 35, come prevedeva il bando precedente); bisogna essere residenti in una regione del Sud, indicata all’interno del bando stesso, oppure trasferire la residenza in una di queste regioni dopo aver avuto l’accesso al bando Resto al Sud 2020.

Non bisogna avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento in questione, né si può avere altre attività mentre si chiede l’accesso al bando Resto al Sud 2020; per i professionisti, non bisogna risultare titolari di partita IVA per svolgimento di attività analoga a quella per la quale si chiede il finanziamento, nei 12 mesi precedenti.

Non solo. Hanno accesso al bando Resto al Sud 2020 anche le cooperative e le società individuali, costituite dopo il 21 giugno 2017, o gruppi di persone che formino una società o cooperativa entro 60 giorni dall’esito positivo del bando.

Ma che attività è possibile finanziare, con il bando Resto al Sud 2020? E’  possibile finanziare attività imprenditoriali relative ala produzione di beni (trasformazione di prodotti agricoli, artigianato, industria, acquacoltura e pesca), oppure turismo oppure fornitura di servizi per persone ed imprese. Non si può chiedere il finanziamento del bando Resto al Sud 2020 per attività commerciali e agricole.

La domanda per accedere al bando Resto al Sud 2020 va presentata su Invitalia, nel sito e nell’apposita sezione che comprende un format di registrazione al bando. Serve una firma digitale e una PEC per poter accedere. Bisogna presentare la documentazione richiesta, la modulistica richiesta e la domanda di progetto imprenditoriale da compilare online entro le scadenze che sono indicate da Invitalia stessa.