Gin artigianale, i metodi di produzione

Bevanda alcolica alla base di numerosi drink, il gin è frutto della distillazione di un fermentato ricavato generalmente da patate o cereali: nel liquido viene messa a macerare una miscela di erbe, piante, spezie, bacche e radici (i cosiddetti “botanicals”). Sebbene la ricetta possa variare, un ingrediente proprio non può mancare: i galbuli di ginepro, da cui il gin prende il nome.

Ma quali sono i metodi di produzione della bevanda? Scopriamolo insieme.

Metodi produttivi del gin artigianale, botanicals e tipologie

Se le bacche di ginepro sono imprescindibili per la realizzazione del gin artigianale, diversi sono gli altri botanicals che si possono impiegare.

Note speziate provengono dai semi di papavero: se provenienti dal Marocco ricordano il pepe, se provenienti dall’Europa dell’Est sono più agrumati e floreali. L’iris germanica e l’iris pallida aggiungono sentori di viola e foglie, le radici di angelica vengono spesso usate per bilanciare i vari botanicals. Molte bottiglie di prestigio, infine, presentano scorze d’agrumi e/o di arancia.

Molto dipende in realtà dalla tipologia di gin artigianale che si vuole produrre:

  • il gin si realizza aggiungendo gli aromi allo spirito rettificato (l’alcol non deve essere inferiore al 96%), senza che questo venga nuovamente distillato
  • il gin distillato prevede la distillazione dello spirito rettificato, assieme alle bacche di ginepro e agli altri botanicals (ed eventualmente con l’aggiunta di aromi)
  • il London gin non prevede l’impiego di altri aromi
  • l’Old Tom gin si prepara con sciroppo di glucosio

Metodi produttivi del gin artigianale, steeping e racking

Due sono i principali metodi produttivi del gin artigianale: steeping (a immersione) e racking (a cestello o scaffalatura).

Il metodo dello steeping prevede la macerazione dei botanicals in alcol e acqua: le spezie vengono immerse nell’acqua, e si aggiunge acqua fino ad ottenere la temperatura adatta alla ri-distillazione. La macerazione può avvenire ad alte temperature, andando ad accorciare i tempi, oppure a freddo, trattando più delicatamente i botanicals.

Il metodo del racking consiste invece nell’inserimento dei botanicals in cestelli posti sopra l’alcol da distillare. Non c’è alcun contatto diretto tra le spezie e il liquido, dunque, poiché il principio è molto simile a quello della cottura a vapore.

Un terzo metodo produttivo è dato dalla Vacuum Distillation (distillazione sottovuoto): le temperature sono in questo caso molto inferiori, tra i 25° e i 60°C contro gli 80°C degli altri metodi, e il risultato è un gin dal sapore delicato.

È un procedimento complesso, quella della produzione del gin. Ed è fondamentale seguirlo con precisione, per ottenere un prodotto alcolico d’elevata qualità.

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