Col termine “stomia” si va ad indicare l’apertura creata dal chirurgo nel corpo del paziente, per permettere alle urine o alle feci di transitare. Tre sono le tipologie possibili:
- colostomia, formata dall’intestino crasso
- ileostomia, formata dall’intestino tenue
- urostomia, per deviare l’urina attraverso una sezione dell’intestino oppure attraverso degli ureteri
Ma cosa significa invece “ricanalizzazione”? Quando la stomia viene ricanalizzata e quali possono essere le complicanze di tale operazione? Scopriamolo insieme.
La ricanalizzazione della colostomia
La ricanalizzazione della colostomia è, a tutti gli effetti, la sua chiusura. Nello specifico, si vanno a collegare i due monconi intestinali per ristabilire la fisiologica via di transito. È un’operazione, questa, che viene realizzata in genere in caso di sepsi (dopo 3 mesi se non molto grave, dopo 4-12 mesi se grave) e successivamente all’intervento di Hartmann per la terapia chirurgica del carcinoma del colon-retto (dopo 6 mesi).
La ricanalizzazione della colostomia può portare con sé qualche complicanza. Ad esempio, in caso di resezione del retto parte dello sfintere anale interno può non adempiere più la sua funzione di “rubinetto”. Inoltre, fenomeni infiammatori cronici del retto possono ostacolare la capacità di trattenere le feci, causando fastidiose irritazioni, urgenza fecale e fenomeni di incontinenza. In caso di colostomia sinistra, la ricanalizzazione può invece causare una stenosi e dunque la difficoltà ad evacuare.
La ricanalizzazione della ileostomia
La complicanza più frequente di una ricanalizzazione della ileostomia è l’occlusione intestinale, causata da aderenze o dal restringimento dell’ansa efferente dell’ileostomia. Ma può verificarsi anche il contrario, e dunque l’urgente e frequente bisogno di defecare accompagnato da feci liquide, di tipo diarroico.
Soprattutto in caso di neoplasia rettale, e di radioterapia pre-operatoria, non è così infrequente che si sviluppi la cosiddetta “sindrome da resezione anteriore”, causata proprio dagli effetti della radioterapia e dall’esportazione di un tratto del retto. Tuttavia, col passare dei mesi e con l’aiuto di specifici farmaci, i sintomi si attenuano sino al ritorno ad una vita normale.