La terapia radiometabolica, e dunque il trattamento con iodio radioattivo, viene in genere prescritta in caso di ipertiroidismo e di neoplasie della tiroide. Ha dunque scopi terapeutici ma anche diagnostici: lo iodio 131 viene usato anche per la scintigrafia tiroidea, assunto per via orale e assorbito dalla tiroide una volta che l’intestino lo convoglia nel sangue.
Prima del trattamento, è necessario prepararsi limitando al massimo l’assunzione di farmaci, cibi e cosmetici contenenti iodio. E, successivamente alla somministrazione, ci sono piccole precauzioni da adottare.
Terapia radiometabolica, cosa fare dopo
Dopo la somministrazione della terapia radiometabolica si può tornare a svolgere le normali attività. La maggior parte dello iodio 131 viene eliminata gradualmente nelle 48 successive alla terapia e comunque entro una settimana, attraverso urine, lacrime, sudore, secrezioni vaginali e feci.
Ci sono però diversi accorgimenti da tenere a mente:
- per eliminare più rapidamente lo iodio, il giorno della terapia si consiglia di bere almeno un bicchiere d’acqua ogni ora e di urinare ogni due ore circa
- per i primi cinque giorni, è bene non stare accanto ad altre persone: la distanza minima da tenere è 1 metro, 2 metri se ci si ferma per più di un’ora
- è importante non stare in contatto con bambini minori di 2 anni e con donne in stato di gravidanza per almeno otto giorni
Per 7-8 giorni, ma sarebbe meglio 15, in via precauzionale:
- se si vive col proprio partner bisognerà dormire in stanze separate
- utilizzare un bagno “personale” oppure, se questo non fosse possibile, evitare in ogni modo la perdita di urina al di fuori del vaso e tirare più volte lo sciacquone dopo l’uso
- lavare bene bidet, vasca e lavandino dopo l’uso
- non frequentare luoghi affollati e non prendere mezzi pubblici per viaggi superiori alle due ore
- utilizzare asciugamani, lenzuola e stoviglie personali
- lavare separatamente la propria biancheria
- sospendere l’allattamento
Per 6-8 mesi è infine consigliabile evitare una gravidanza.